Ogni sito è unico e prezioso a modo suo, ma tutti meritano di essere visitati almeno una volta: uno spettacolo certificato come Patrimonio UNESCO.
L’Italia, il nostro Belpaese, è un Museo a cielo aperto. Dalla Sicilia agli Alpi, dagli Appennini ai cinque Mari non esiste posto dello “Stivale” che non valga la pena di essere visitato. Ma non solo. L’Italia è la nazione del mondo che ha il maggior numero di siti considerati Patrimonio dell’Unesco.

I siti Patrimonio dell’Umanità sono luoghi riconosciuti dallo United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, in acronimo appunto Unesco, come proprietà dell’Uomo. E pertanto non utilizzabili, e modificabili, a scopi commerciali e edilizi. In Italia sono ben 59 i siti riconosciuti come tali e di questi 12 sono nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’Umanità.
Solo per citare i principali ricordiamo il Centro storico della Capitale, di Roma della Laguna di Venezia, di Firenze, dei Sassi di Matera, nel 2019 Capitale Europea della Cultura per non tacere delle Dolomiti. E proprio riferendosi alle Dolomiti e necessario, e utile, sottolineare che tra i 59 siti protetti dell’Unesco ce ne sono sei che hanno una configurazione particolare e che merita di essere conosciuta.
La potenza del Monte Etna, uno dei luoghi Patrimonio dell’Unesco in Italia
Le Dolomiti, infatti, insieme ad altri cinque luoghi sono le Oasi naturali che fanno parte della lista dei luoghi Patrimonio dell’Unesco presenti in Italia. Gli altri cinque sono in rigoroso ordine alfabetico le Isole Eolie, il Monte Etna, il Monte San Giorgio, le faggete primordiali dei Carpazi e, infine, il carsismo nelle evaporiti nelle grotte dell’Appennino Settentrionale. Luoghi che, da Nord a Sud dell’Italia, punteggiano di Bellezza il nostro territorio. Uno spettacolo davvero clamoroso.

Le prime ad essere riconosciute come Oasi Naturale Patrimonio dell’Unesco sono state le Isole Eolie, nel 2000. Parliamo dell’arcipelago vulcanico posto nel mare che bagna la Città Metropolitana di Messina. Nel 2009 è stato il turno delle già citate Dolomiti. La catena montuoso parte delle Alpi comprese nel territorio del Veneto, del Trentino-Alto Adige e del Friuli-Venezia Giulia.
Nel 2010 è entrato nel Patrimonio Unesco d’Italia il Monte San Giorgio nel Distretto di Mendrisio in Lombardia con all’interno testimonianza uniche del Triassico Medio. Nel 2013 è stato il turno del Monte Etna e del suo vulcano attivo, un luogo che non ha bisogno di presentazioni.
Così come non hanno bisogno di presentazioni il carsismo nelle evaporiti e le grotte dell’Appennino Settentrionale. Qualche dettaglio in più, infine, merita di essere citato nell’ultimo luogo riconosciuto, le Faggete primarie e vetuste dei Carpazi entrate nella lista Unesco nel 2017. In Italia sono otto sparse tra Abruzzo, Lazio ed Emilia-Romagna. Da non perdere