Quando arriva il Carnevale rinunciare ai suoi dolci tipici è davvero impossibile, eppure c’è un ‘dettaglio’ a cui mai nessuno ha fatto caso: cosa accade da diverso tempo a questa parte.
Anche il Carnevale è giunto al termine. Adesso, in attesa della Santa Pasqua, non bisogna fare altro che consumare il cibo e i dolci preparati per il cosiddetto ‘martedì grasso’ e rimettersi in forma per la prossima festività.

A dispetto di tantissime altre feste, il Carnevale è tra quelle ricorrenze che riesce a mettere d’accordo sia grandi che piccini. I più piccoli, infatti, non vedono l’ora che arrivi questo giorno per divertirsi con i primi amici a suon di battaglie di coriandoli e festoni, ma anche per poter sfoggiare il loro travestimento migliore. Gli adulti, dal canto loro, adorano festeggiare il Carnevale per poter commettere un piccolo sgarro a tavola e assaggiare tutte le prelibatezze del periodo.
Da Nord a Sud, ciascuna regione italiana ha la propria ricetta tipica del Carnevale. Quella che, però, accumuna un po’ tutti, è sicuramente legata ai dolci. Che siano le ‘classiche’ chiacchiere o, addirittura, le frittelle, le chicche di questo periodo sono tantissime e tutte golose. Nonostante questo, però, nessuno ha mai fatto caso ad un ‘dettaglio’ che le accomuna tutte.
Dolci di Carnevale, perché sono fritti: il motivo è clamoroso
Seppure il loro sapore non abbia assolutamente eguali, non tutti hanno intenzione di concedersi a qualche piccolo sgarro durante il periodo di Carnevale e il motivo non è affatto scontato. Se ci si sofferma un attimo a pensare, infatti, balza subito agli occhi che ciascuna prelibatezza dolciaria di questo periodo è perlopiù fritta. Un dettaglio a cui, forse, nessuno ci ha mai fatto caso, ma che – a quanto pare – avrebbe un motivo molto preciso.

Il Carnevale, infatti, è una festa nata nell’antica Roma ed esattamente dai cosiddetti ‘saturnali’. Si tratta di una ricorrenza antica, che aveva la capacità di festeggiare la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, durante la quale gli alberi rifiorivano e i campi mostravano i loro frutti. Insomma, una festività che rappresentava un vero e proprio inno alla vita e che, quindi, tutti celebravano con maschere, canti e balli.
Oltre a questo, però, è bene ricordare che il Carnevale precede la Santa Pasqua e, soprattutto, il periodo in cui è bandita la carne e, soprattutto, la consumazione di alcol e dolci. Così, nell’antica Roma, per evitare di sprecare del cibo prezioso, si aveva l’abitudine di cuocere i cibi tipici dei Saturnali, che erano dei cerchi di pasta fatti con la farina e, dopo la cottura, cosparsi di miele, pepe e seme di papavero, nel grasso rilasciato dai maiali. Da qui, quindi, nasce l’abitudine di mangiare dolci fritti a Carnevale.